Il PIL non è una misurazione di benessere
2 Agosto 2023
Che cos’è?
Il report” How’s Life? 2020: Measuring Well-being” fornisce preziose informazioni sul benessere delle persone in 37 Paesi OCSE e in 4 Paesi partner. Questa quinta edizione offre una serie aggiornata di oltre 80 indicatori, che esaminano vari aspetti dei risultati del benessere, delle disuguaglianze e delle risorse per il benessere futuro. I valori presi in considerazione sono: abitazione, reddito, lavoro, comunità, istruzione, ambiente, impegno civico, salute, soddisfazione della vita, sicurezza ed equilibrio vita-lavoro.
Trend del well-being e disparità
Il report “How’s Life?” sottolinea che le medie possono essere fuorvianti, poiché ciò che è vero in media può non valere per ogni Paese. I Paesi che inizialmente avevano un benessere più basso, in particolare nell’Europa orientale, hanno registrato i miglioramenti più significativi. Tuttavia, nei Paesi OCSE si registra un crescente divario nelle risorse per il benessere futuro, come il capitale economico, naturale e sociale. Il rapporto mette inoltre in guardia dall’ipotizzare una correlazione diretta tra crescita del PIL e risultati in termini di salute, disuguaglianze e questioni ambientali. Oggi è importante non misurare la qualità della vita solo in base al PIL, perché questo approccio non riesce a cogliere elementi essenziali del benessere e del progresso sociale.
Diverse realtà di well-being nei Paesi dell’OCSE
Nonostante i progressi compiuti dal 2010 in materia di benessere, alcuni segmenti della popolazione devono ancora affrontare insicurezza, disconnessione e disperazione. La precarietà finanziaria rimane diffusa, con una percentuale sostanziale di famiglie OCSE che rischia di cadere in povertà dopo aver perso solo tre mesi di reddito. I Paesi europei dell’OCSE, in particolare, presentano tassi più elevati di difficoltà ad arrivare a fine mese.
Sfide per il well-being futuro
La qualità della vita relazionale ne ha risentito, con un tempo limitato trascorso con amici e familiari e un numero significativo di persone prive di sostegno sociale nei momenti di bisogno. Sebbene la soddisfazione per la vita sia migliorata dal 2010, una parte considerevole della popolazione dei Paesi OCSE riferisce ancora livelli molto bassi di soddisfazione per la vita. Il rapporto solleva preoccupazioni riguardo ai sintomi depressivi, di cui soffre quasi 1 adulto su 15 nei Paesi europei dell’OCSE. Inoltre, in alcuni Paesi sono aumentate le “morti per disperazione” dovute al suicidio, all’abuso di alcol e all’overdose di sostanze stupefacenti, con una media OCSE significativamente superiore a quella delle morti per incidenti stradali e degli omicidi messi insieme.
Disuguaglianze persistenti nel well-being
Le disuguaglianze nel well-being persistono. Il genere, l’età e l’istruzione continuano a contribuire a differenze durature e a variazioni tra i primi e i secondi posti nei risultati del benessere. Nonostante l’aumento dei redditi medi delle famiglie, la disuguaglianza di reddito è rimasta invariata dal 2010, con una disparità significativa tra il 20% superiore e il 20% inferiore. Le donne nei Paesi OCSE devono ancora affrontare un divario retributivo di genere, nonostante abbiano più legami sociali e lavorino più ore al giorno, compreso il lavoro non retribuito.
Paesi con un well-being più elevato
I Paesi con livelli medi di benessere più elevati tendono a mostrare una maggiore uguaglianza tra i gruppi di popolazione e un minor numero di persone che vivono in condizioni di privazione. I Paesi nordici, i Paesi Bassi, la Nuova Zelanda e la Svizzera sono ai primi posti per quanto riguarda il benessere e presentano minori disuguaglianze. Tuttavia, alcuni dei Paesi più equi hanno registrato scarsi miglioramenti o un aumento delle disuguaglianze nell’ultimo decennio. La Svezia e la Danimarca, note per l’elevata qualità della vita, hanno assistito a un aumento delle disuguaglianze di reddito, a una riduzione del sostegno sociale e a un aumento delle segnalazioni di una soddisfazione di vita molto bassa.
Salvaguardare il well-being futuro: Sfide ambientali e sociali
Guardando al futuro, il well-being è minacciato da tutti i sistemi naturali, economici e sociali. Le sfide ambientali e sociali richiedono un’azione proattiva da parte di tutti i Paesi OCSE per garantire il benessere delle generazioni future. Statistiche allarmanti mostrano che quasi due terzi delle persone nei Paesi OCSE sono esposte a un pericoloso inquinamento atmosferico e che le riduzioni delle emissioni di gas serra sono inferiori agli obiettivi della politica climatica. Inoltre, il processo decisionale manca di diversità di genere: le donne occupano solo un terzo dei seggi parlamentari nei Paesi OCSE. Il rapporto sottolinea l’importanza di investimenti coraggiosi e strategici in queste risorse per raggiungere una prosperità duratura sia per le persone che per il pianeta.